“ 107 giorni , 10 ore, 39 minuti…”
DATA: 29 giugno 2020
  • NEWS

Condividiamo questo accorato testo scritto qualche giorno fa dalla nostra Vicepresidente Giorgia Sordoni sulla mancata riapertura del Centro Diurno. “Fotografa” alla perfezione la situazione di disagio vissuta dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie.

107 giorni , 10 ore, 39 minuti…

Questo è il tempo trascorso sino ad oggi da quando i Centri Diurni sono stati chiusi.

Sono tanti, tantissimi giorni.

E ad oggi ancora sembra che l’apertura sia lontana.

Le famiglie sono allo stremo.

Il carico che sopportano è sempre più grande e faticoso.

Telefonano piangendo chiedendo aiuto nella speranza che il centro diurno possa riaprire, incredule rispetto al fatto che tutti gli esercizi commerciali e le attività siano state riaperte tranne che il “LORO CENTRO”.

I loro figli sono in grossa sofferenza, chi è più nervoso, chi si agita, chi dorme tutto il giorno,

chi non ha più voglia di fare nulla.

Avere una disabilità complessa, vuol dire anche avere sempre bisogno di qualcuno che mi stimoli,

che mi faccia capire che crede in me e nelle mie capacità. E’ un meccanismo automatico. Irreversibile.

Senza dimenticare le relazioni.

Il Centro Diurno non era solo un luogo dove imparare a “fare delle cose”, ma prima di tutto era un luogo

dove essere PERSONE assieme agli altri, ai compagni, agli educatori, agli oss, ai volontari.

Oggi tutto questo sembra tanto lontano.

Abbiamo tanta paura che quando riapriremo sarà tutto più complicato, si dovrà iniziare da capo…con la grossa incertezza delle difficoltà delle persone, degli strumenti necessari, degli adeguati supporti economici.

Riavviare un Centro Diurno, supportarlo, accompagnarlo con ogni mezzo, non migliora probabilmente il RILANCIO dell’economia, ma sicuramente migliora il nostro RILANCIO come PERSONE.

Con la convinzione che solo partendo dai più fragili si potrà dopo questo virus, ripartire con una società più CIVILE.